Si sta come nelle piazze le Sardine a dicembre

Ieri, 30 novembre, le piazze di Ferrara, Napoli, Trieste, Amsterdam e la “mia” Firenze si sono riempite di sardine. In piazza della Repubblica, a Firenze, non c’era neanche un sanpietrino libero, non si vedevano spazi vuoti anche nelle strade di accesso alla piazza. Le sardine sono unite soprattutto contro l’odio, quello profuso da Matteo Salvini e dalla sua politica, e contro la violenza, quella che viene riversata sui social network anche nei confronti delle stesse ‘sardine’. Invitano a non rispondere alle provocazioni, non con la stessa violenza riservata loro almeno. Sono un movimento a-partitico ma non a-politico per questo in piazza portano le loro idee: «Siamo stanchi di una politica dell’odio, del falso e sovranista». Professano il rispetto della Costituzione; rivendicano politiche di accoglienza e il dovere di salvare le vite in mare; invocano l’attuazione dei diritti civili, politici, umani; sono convintamente non violenti e Antifascisti.

È sempre positivo quando le persone scendono in piazza per manifestare contro un tipo di politica che non condividono. Significa che le coscienze non sono sopite; che c’è un animo reazionario. Le sardine in piazza erano eguali perché unite da valori comuni. Ma sono profondamente diverse l’un l’altra per età (diverse generazioni di sardine), provenienza, estrazione sociale, lavoro, fede politica. Soprattutto fede politica. C’è chi non vota ma scende comunque in piazza. C’è chi ha votato un partito per poi pentirsene. Chi non sa ancora quale scelta elettorale farà.

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Pd, M5S, Italia Viva, La Sinistra, Potere al Popolo, astenuti. Si ritrovano in piazza per dire no a quel 30% che alle elezioni europee ha scelto di votare Lega. Vogliono dimostrare che la Lega non rappresenta la maggioranza degli italiani. In questo loro gesto chiedono un cambiamento profondo della politica, tutta. Con la loro frammentazione dimostrano come non esiste un partito o un movimento politico capace di intercettare i consensi di chi Salvini proprio non lo vuole votare.

La politica non è stata capace di sconfiggere la Bestia ma loro, quattro sardine (tre ragazzi e una ragazza) lo hanno fatto a Bologna e da Bologna l’hanno sconfitta in tutta Italia e non solo. Le sardine sono un movimento ‘di piazza’ destinate a nascere e morire in quella piazza bellissima, sorridente, democratica e antifascista. Una piazza che forse non esprimerà un voto unitario ma con la sua presenza dimostra di esserci, di esistere, di essere ancora capace di lottare.

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